[#46] AI: la tua strategia è pronta per la geopolitica?
L’intelligenza artificiale sta diventando la leva di potere più contesa del mondo. Capire le sue implicazioni geopolitiche oggi può salvare (o rilanciare) le aziende domani.
Caro Leader, dopo aver visto come una strategia snella batte la pianificazione, oggi voglio parlarti di un tema che sta plasmando la competizione globale ovvero l’intelligenza artificiale come scacchiera geopolitica.
Immagina di lanciare un prodotto AI-Driven, come ad esempio un sistema predittivo per ottimizzare la Supply Chain oppure un assistente virtuale per i tuoi clienti. Sei ad un passo dal mercato, e scopri che un nuovo dazio sui semiconduttori o una restrizione sull’export di dati ti taglia fuori da una regione chiave. Scopriresti che l’AI non è solo tecnologia ma è una partita geopolitica che ridefinisce la competitività aziendale.
La corsa tra gli Stati Uniti e la Cina (ma non solo) per il dominio dell’intelligenza artificiale, con l’Europa che arranca per tenere il passo, sta creando un mondo di alleanze fragili, embarghi improvvisi e ovviamente anche opportunità nascoste. Per CEO, Manager e imprenditori, ignorare questo scenario significa rischiare la probabilità statistica di essere spazzati via da un giorno all’altro. Oggi voglio parlare proprio di questo, di come la geopolitica dell’AI impatta le tue decisioni strategiche. Dall’innovazione alla Supply Chain fino all’accesso ai mercati, come puoi trasformare i rischi globali in vantaggi competitivi tangibili. Sei pronto a camminare su un terreno dove la tecnologia ed il potere (quello vero!) si intrecciano? Bene… Partiamo!
USA🇺🇸 vs Cina🇨🇳 la corsa che ridefinisce i mercati
La competizione tra Stati Uniti e Cina per il primato nell’AI non è “una gara di cervelli tra scienziati cervelloni” ma una guerra ibrida per il controllo economico e militare del futuro. Prendi il caso DeepSeek, un modello AI Cinese a basso costo che rivaleggia con le performance dei giganti Americani, Pechino sta dimostrando a tutto il mondo di poter raggiungere risultati di eccellenza spendendo meno soldi e ottimizzando meglio le risorse. L’avvento inaspettato di DeepSeek ha di fatto cambiato le regole del gioco, creando nei fatti un “momento Sputnik” per la Cina e causando una perdita di circa 1 trilione di dollari in capitalizzazione per le companies tecnologiche Statunitensi. Ebbene sì, questa mossa geopolitica Cinese dal tempismo praticamente perfetto, ha mandato un forte messaggio al mondo intero: quello che stanno dicendo gli Stati Uniti, tutti gli investimenti ed i primati tecnologici, in realtà sono solo fumo negli occhi e costano molto di meno di quanto affermano. Viviamo un periodo dove tutto andrebbe preso con le pinze, propaganda da entrambe le parti.
Contestualizzando lo scontro nella realtà quotidiana, le aziende (multinazionali in particolare) si trovano a dover fare i conti con restrizioni sempre più dure e improvvise, come quelle Cinesi sull’export di terre rare (essenziali per la produzione di chip) o le sanzioni USA su Huawei (che limitano l’accesso a tecnologie Core).
Se la tua Supply Chain dipende esclusivamente o in grande parte da un unico mercato, sei vulnerabile per definizione. Questo lo abbiamo visto tutti in tempi recenti sia con aziende Cinesi, Americane ed Europee. Diversificare i fornitori e cercare di anticipare gli scenari geopolitici non è quindi più un’opzione, ma ora una necessità.
Il Pentagono e le Big Tech, l’alleanza strategica
Negli Stati Uniti, l’AI è una vera e propria questione di sicurezza nazionale, mi piace definirlo come il nuovo "Progetto Manhattan”. Parlando sempre di progetti nell’AI uno si chiama Stargate, un investimento da 500 miliardi per un supercomputer AI, che vede le Big Tech collaborare strettamente con il Pentagono per mantenere il vantaggio competitivo globale e quindi la supremazia dell’impero. Non manca ovviamente la contromossa Cinese da ben 1,5 exaFLOPS Linpack con il supercomputer Tianhe-3.
Per le aziende, questo apre delle opportunità enormi e intendo contratti governativi, accesso a risorse esclusive, innovazione accelerata e finanziamenti. Ma c’è anche un rovescio della medaglia… chi si allinea troppo con Washington rischia di alienare mercati importanti come la Cina o l’India, dove la percezione di “fedeltà” geopolitica pesa e parecchio. Il fatto di schierarsi chiaramente vale in entrambi i sensi.
L’Europa, opportunità o guardone?
L’Europa è certamente in ritardo nella corsa all’AI, ma non è fuori gioco. Ci sono realtà come Mistral, Startup Francese che punta su modelli LLM efficienti, ed un mercato di oltre 400 milioni di potenziali utilizzatori (seppur di età comunque abbastanza alta). Parlando di numeri puri, il Vecchio Continente ha sicuramente delle carte da giocare e degli ottimi cervelli.
Si è scelto di battere un sentiero già ben conosciuto in UE, ovvero la strada della regolamentazione (AI Act) che è molto criticata per la sua complessità, ma oggettivamente offre anche stabilità e predictability. Ma quando gli altri attori giocano di forza c’è sempre un prezzo da pagare, l’eccessiva burocrazia può rallentare (e lo sta facendo) l’innovazione rispetto alla velocità di USA e Cina. Se l’Europa vuole contare qualcosa, deve ritrovare una propria anima e identità, questo vale anche in altri settori al di là dell’Intelligenza Artificiale.
Geopolitica e strategia per le aziende
Dopo un breve sguardo a quello che sta succedendo nel mondo, è chiaro che per cavalcare nella corsa all’AI o più semplicemente sopravvivere in un contesto altamente volatile dove l’AI sarà onnipresente, le aziende devono seriamente prendere in considerazione la geopolitica nella loro strategia, trasformando per quanto possibile i vincoli in potenziali leve per la crescita. Questo vale tanto più l’azienda è complessa, grande e ramificata.
Che cosa puoi fare nella pratica:
Analizza attentamente la Supply Chain → mappa le tue dipendenze da chip, dati, software o servizi legati agli USA, Cina o altri attori chiave. Dove sei più esposto? Questa esposizione è cruciale per il proseguimento del tuo Business? Che cosa puoi fare per limitare l’esposizione?
Valuta i mercati di sbocco → quali regioni offrono stabilità e crescita per i tuoi prodotti e servizi? Considera neutralità geopolitica come vantaggio ma anche l’idea di iniziare a differenziare il tuo mercato di sbocco, per l’Italia ad esempio è molto interessante il Mediterraneo ed il Nord-Africa.
Implementare il "friendshoring" strategico → valuta la possibilità di ristrutturare la tua catena di approvvigionamento spostando la produzione e la fornitura verso Paesi considerati “alleati” geopolitici. Questa strategia, può ridurre i rischi associati a alle tensioni internazionali e garantire una maggiore stabilità operativa. Un altro approccio è quello di creare “reti collaborative” con le altre aziende, condividendo risorse e costi (un esempio Italiano interessante è il distretto ceramico di Sassuolo)
Adottare strumenti tecnologici Open-Source → ad esempio TensorFlow o PyTorch ma anche molti altri, permette di limitare i rischi legati alle restrizioni internazionali.
Essere flessibili → la capacità di essere veloci nell’adattarsi ai cambiamenti è sempre stata fondamentale, nel contesto attuale ed futuro lo sarà ancora di più. Monitora quindi regolarmente gli embarghi, il contesto geopolitico e le opportunità che si creano di volta in volta. Proprio in questo l’AI può dare un forte aiuto.
Come ti stai preparando per le grandi e rapide trasformazioni geopolitiche? Condividi la tua visione nei commenti ed iscriviti!
Non perderti la prossima scintilla strategica, il mondo non aspetta!