[#50] Dal "colpo di genio" al metodo scientifico: come inquadrare l'innovazione in sistemi
TRIZ, OKR e AI Generativa, l'alleanza segreta dell'innovazione moderna (S.E.E.D)
Buongiorno e buon Lunedì!
Ultimamente ho ricevuto diversi feedback interessanti (grazie! 🙏🏻) in merito agli episodi sulla storia della strategia aziendale 👇🏻 e mi sono chiesto:
L’innovazione può essere controllata e direzionata in maniera scientifica e prevedibile?
Ed ecco quindi l’argomento di questa newsletter, ormai arrivata alla 50esima edizione, voglio parlarti della creatività strutturata e intenzionale.
Ti sei mai chiesto quanto della tua innovazione dipende da intuizioni casuali, e quanto invece da processi strutturati e replicabili?
Oggi, la creatività e l’innovazione non possono più essere affidati esclusivamente al caso o al talento isolato di pochi individui geniali. Serve un approccio integrato che combini struttura, strumenti, cultura e contesto. In questa newsletter ti parlerò proprio di come l’approccio TRIZ di derivazione sovietica, gli OKR e l’AI generativa se integrati in un disegno strategico coerente e armonico, possono trasformare la creatività in un vantaggio competitivo sistematico. L'obiettivo non è chiaramente quello di produrre più idee (tutti ne hanno fin troppe!) ma di generare quelle giuste, testarle rapidamente e scalarle con coerenza.
Dal “colpo di genio” al metodo: come inquadrare la creatività in sistemi
L'errore più comune è quello di immaginare alla creatività come ad un atto estemporaneo ovvero improvviso, svincolato da un contesto e nato per puro caso. Questo era vero in passato, pensate ad esempio alla scoperta della penicillina da cui tra l’altro deriva il termine "serendipità”.
In tutti gli ambienti aziendali di oggi, dalle PMI alle Startup e fino alle grosse Corporate, l’innovazione e la creatività stanno via via diventando dei processi deliberati e organizzati in fasi. Ho individuato 4 ingredienti che rendono il processo ripetibile, in pieno rispetto del metodo scientifico: ecco l’approccio S.E.E.D
🌱 S (Stretch) → Ogni processo creativo nasce da una tensione
Innovazione non vuol dire “avere un’idea brillante”, ma significa rispondere ad una tensione strategica reale. Questa può un obiettivo audace come un Moonshot, una contraddizione difficile da risolvere, una sfida di mercato che non può essere vinta con soluzioni già note. Ed è proprio questa tensione che forza il pensiero creativo a uscire dai binari esistenti. Alcuni semplici esempi:
Integrare un prodotto con acquisto ricorrente su un modello finora solo su commessa, senza distruggere la cultura artigianale
Offrire un customer support 24/7 e full digital che sia più efficace dell’attuale call center umano
🌿 E (Explore) → l’innovazione non si scopre, si progetta
La fase dell’esplorazione serve ad allargare il campo di possibilità dell’agire. Non è importante trovare “la prima buona idea”, ma costruire uno spazio cognitivo sufficientemente ampio in cui operare, sfruttando metodi strutturati, analogie, Intelligenza Artificiale e contaminazioni interdisciplinari. Ed è proprio qui che la metodologia TRIZ di origine sovietica è utilissima. Ne parlerò in dettaglio prossimamente. L’obiettivo è quello di massimizzare la varietà (la tipologia) e non la quantità (le misurazioni).
Riprendendo le tensioni strategiche usate come esempio prima:
“Integrare un prodotto con acquisto ricorrente su un modello finora solo su commessa, senza distruggere la cultura artigianale” → Explore significa guardare oltre il proprio settore. Studiare come aziende del lusso hanno standardizzato parti della produzione senza perdere unicità, oppure come le boutique del software abbiano introdotto soluzioni plug-and-play preservando la consulenza customizzata. L’obiettivo non è copiare, ma creare un’analogia operativa utile da cui partire.
“Offrire un customer support 24/7 e full digital che sia più efficace dell’attuale call center umano” → anche in questo esempio si attinge dall’esperienza di settori radicalmente diversi tipo chatbot per la salute mentale, tool di onboarding finanziario, agenti conversazionali nel gaming. Solo “contaminando” i modelli di pensiero si può progettare un servizio digitale che non sia solo reattivo, ma proattivo ed in grado di anticipare dinamicamente le richieste dell’utente.
🌾 E (Experiment) - il prototipo
Una buona innovazione sulla carte non vale nulla finché non si scontra con la realtà. Serve quindi un sistema di test rapido a basso rischio, qui entrano in gioco i vari MVP, esperimenti controllati, feedback reali…
Torniamo quindi all’approccio scientifico: formulare ipotesi, testarle, raccogliere dati, apprendere. La parola d’ordine è velocità > perfezione. Molto meglio 5 esperimenti imperfetti ma eseguiti che una pianificazione infinita ma mai sperimentata.
🌻 D (Deliver) - la creatività che non diventa valore è solo teoria
L’ultima fase è quella che molto spesso manca, ovvero decidere cosa ha senso scalare e che cosa no, mi riferisco al fatto di trasformare gli insights raccolti in azioni, metriche, roadmap.
L’obiettivo è portare valore tangibile e non solo idee “belle da raccontare”. Gli OKR qui giocano un ruolo estremamente importante perchè permettono di trasformare l’apprendimento in direzione strategica condivisa con tutta l’organizzazione. La vera potenza degli OKR sta appunto nella trasformazione dei comportamenti e nel modo di lavorare delle persone.
Riprendiamo l’esempio del prodotto ad acquisto ricorrente integrato in un modello su commessa. Deliver significa decidere se il prototipo testato (ad esempio un abbonamento mensile limitato a una micro-nicchia) ha generato abbastanza retention da giustificare lo shift operativo ed è scalabile. Gli OKR aiutano qui a rimanere ancorati alla realtà e non farsi sedurre dai like o dai feedback entusiasti. Se non accade, si adatta, si sospende o si torna indietro e si rilancia con una variante.
Objective: Validare la sostenibilità economica del nuovo prodotto ad abbonamento nel quadrimestre.
KR1: Mantenere il costo di acquisizione clienti inferiore alla media abituale (10 Euro/utente) nel quadrimestre di sperimentazione.
KR2: Ottenere un retention rate correlato medio > 50% al quarto mese di sperimentazione.
Per il supporto digitale 24/7, Deliver vuol dire capire se l’agente conversazionale testato in una sola categoria di ticket ha davvero ridotto il time-to-resolution oppure ha solo spostato il carico altrove.
Objective: Validare l’efficacia operativa dell’agente conversazionale nel servizio clienti digitale 24/7 nel quadrimestre.
KR1: Ridurre del 10% il tempo medio di risoluzione dei ticket nella categoria testata entro il quarto mese, rispetto alla baseline.
KR2: Mantenere invariato (±5%) il carico operativo medio settimanale del Team umano durante tutto il periodo di sperimentazione.
AI ed il ritorno della serendipità, ma con intenzionalità
Come accennato all’inizio di questa newsletter, la creatività è stata sempre vista come il prodotto di lampi di genio casuali, intuizioni isolate, colpi di fortuna.
Ma oggi ci troviamo uno strumento potentissimo, parlo ovviamente dell’AI Generativa! La cosa sorprendere è che può essere usata nell’innovazione con intenzionalità, si può cioè indurre la serendipità e progettarla.
Non si tratta affatto di delegare la creatività agli LLM, ma di usarli come dei forti acceleratori cognitivi. Prompt mirati, analogie laterali, esplorazioni interdisciplinari, tutto ciò che allarga il campo e spezza la linearità del pensiero. In questo senso, l’AI è più un compagno di sparring che uno strumento di produzione dell’innovazione.
Vorrei fare un piccolo disclaimer: affichè la serendipità emerga, serve un contesto che la legittimi. Questo significa cultura, tempo e spazio adeguati.
È in questo punto che AI, metodo e cultura convergono. Avere accesso agli strumenti tecnologici e budget non basta a cambiare le cose, bisogna saperli usare dentro un sistema di regole formali e informali che ne moltiplica l’effetto.
Dalla creatività isolata a una cultura dell’innovazione diffusa
La parte più difficile nelle organizzazioni non è introdurre un nuovo metodo, ma farlo attecchire. L’errore comune è pensare alla creatività come una competenza riservata a pochi ruoli specifici (product, design, marketing, R&D). Nella realtà, l’innovazione sistemica accade SOLO quando la creatività diventa trasversale, legittimata e visibile in tutta l’organizzazione.
Come si crea questo tipo di cultura? Non con annunci o vision statement motivazionali, ma con pratiche quotidiane che normalizzano comportamenti creativi senza punirli.
Alcuni spunti di riflessione:
Le tensioni strategiche vengono condivise apertamente e non nascoste nei Board?
I Manager accettano micro-fallimenti come parte del ciclo operativo?
Gli OKR non premiano solo l’esecuzione, ma anche il coraggio esplorativo?
L’AI è vissuta come leva di apprendimento collettivo e non come minaccia?
L’approccio TRIZ fornisce la grammatica per pensare, gli OKR danno la sintassi per agire, l’AI accelera la composizione. Ma è la cultura aziendale che scrive il testo ogni giorno.
S.E.E.D. (Stretch, Explore, Experiment, Deliver) non è certamente un processo lineare, ma un ciclo strategico da allenare ogni quadrimestre, in ogni team, su ogni sfida importante.
Serve una tensione chiara che orienti, metodi che canalizzino, spazi che proteggano e metriche che trasformino tutto questo in impatto reale.
Nessun “colpo di genio” quindi, ma una progressione continua tra creatività, esecuzione e apprendimento.
La creatività aziendale non è un dono per pochi, ma una competenza organizzativa che si può progettare, allenare, misurare e restituire al mercato.
Hai già testato approcci simili? Stai cercando un modo per rendere l’innovazione più sistemica nella tua organizzazione? Raccontamelo nei commenti, scrivimi in privato oppure prendiamoci un caffè virtuale:
A lunedì prossimo, buon lavoro creativo, con metodo 😎